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Il Novecento

Prima metà del secolo

L'economia del paese è sempre stata basata sull'agricoltura di montagna fino agli inizi degli anni '60.
Il lavoro consisteva nella coltivazione dei prati sulla montagna per l'allevamento di mucche e pecore, e nella semina di campi di patate e mais. La montagna era sfalciata fino all'estremo limite delle rocce ed era quasi completamente disboscata. Spesso i terreni erano di proprietà della chiesa e venivano affittati dai contadini.

Durante la Prima Guerra Mondiale, alla fine del 1917, gli Austriaci, guidati da Rommel, arrivarono nel bellunese ed alloggiarono nei vari paesi, tra i quali anche Arsié: requisivano le abitazioni, i cui proprietari dovevano ridursi in una sola stanza.
Gli anziani del paese, allora bambini, raccontavano di questi giovanotti austriaci che li prendevano in braccio e giocavano con loro, insegnando a contare in tedesco.

Dopo la guerra le cose continuavano come prima: sveglia all'alba per mungere le mucche, per andare a falciare i prati su su fino in cima alle Pale, dove l'erba finisce e inizia la roccia del Dolada, per coltivare i campi di patate e mais.

In estate le donne rimanevano sole in paese a lavorare la terra e badare alle bestie, mentre gli uomini emigravano dove potevano trovare un'occupazione come muratori, minatori, scalpellini o meccanici.
Alla fine dell'autunno gli uomini rientravano in paese e alcuni si dedicavano ai lavori di fabbricazione degli attrezzi che avrebbero utilizzato la stagione successiva (rastrelli, slitte per il fieno e la legna, ecc.), altri si "riposavano" nelle osterie dove ai fumi dell'alcool si mescolava quello del tabacco.
Spesso veniva tanta neve ed era necessario aprire la strada: al suono delle campane la gente usciva con gli attrezzi a spalare tutta la strada di competenza del paese di Arsié. Alla fine tutti si radunavano all'osteria per una sonora bevuta

Durante gli anni '20 lo stato iniziò la regimazione dei torrenti con la costruzione di briglie per rallentare la velocità dell'acqua. Le donne di Arsié, finiti i lavori agricoli giornalieri, portavano con la gerla il cemento fin su dove era in corso l'opera.

Con la seconda guerra mondiale praticamente tutti gli uomini abili furono spediti in giro nei vari fronti di guerra. Il lavoro nel paese continuava però come prima e rimanevano ancora una volta le donne ad occuparsi dei bambini, dei vecchi e del lavoro.
Alla fine della guerra, dopo il passaggio degli Alleati, che impressionarono molto i paesani per la loro diversità nel comportamento e nell'aspetto (ragazzoni alti e biondi, ma anche di colore!), che distribuivano cioccolata ai bambini, quasi tutti gli uomini tornarono, ma questa volta la vita del paese cambiò.


"Piave Un anno di battaglie 1917-18", W. Schaumann, P. Schubert, Ghedina & Tassotti Editori


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